CTP: chi è e cosa fa il Consulente Tecnico di Parte

Con questo articolo scopriamo insieme il significato di CTP e qual è il ruolo del Consulente Tecnico di Parte nella giustizia

Con la sigla CTP si può intendere sia la consulenza tecnica di parte sia chi la esegue, ovvero il consulente tecnico di parte.

Il consulente tecnico di parte è un professionista ingaggiato dalle parti coinvolte in un processo e che va ad affiancare il CTU (tra un attimo vedremo chi è il CTU!) per redigere pareri sulle perizie tecniche. Che si tratti di una causa civile o penale, il consulente tecnico mira a valutare in modo approfondito la questione, portando avanti le posizioni della parte.

Il consulente tecnico di parte viene nominato dalla parte

Ai sensi dell’art. 201 CpC: «Il giudice istruttore, con l’ordinanza di nomina del consulente, assegna alle parti un termine entro il quale possono nominare, con dichiarazione ricevuta dal cancelliere, un loro consulente tecnico. Il consulente della parte, oltre ad assistere a norma dell’articolo 194 alle operazioni del consulente del giudice, partecipa all’udienza e alla camera di consiglio ogni volta che vi interviene il consulente del giudice, per chiarire e svolgere, con l’autorizzazione del presidente, le sue osservazioni sui risultati delle indagini tecniche.»

Come si evince, il primo incarico di questo professionista è quello di coadiuvare quanto esperito dal consulente d’ufficio, partecipando anche alle udienze. Il suo compito è quello di verificare tutto quello che concerne il processo, ovviamente in favore della parte per cui opera.

Il ruolo del CTP

Appare dunque evidente la delicatezza e la complessità del ruolo del CTP. Sfruttando infatti le sue conoscenze nell’ambito di riferimento, egli ha il compito di tutelare l’interesse della parte che l’ha nominato che, in caso contrario, potrebbe esclusivamente appoggiarsi a quanto asserito dal CTU. Sarà dunque la parte che lo nomina a sostenere le spese, ovvero a pagare la consulenza del professionista di parte, anche se in caso di vittoria è possibile richiedere il pagamento alla parte soccombente.

Il CTP non ha un ruolo obbligatorio, non deve essere cioè nominato per forza, anche se in seno ad un processo se ne consiglia il supporto. Nemmeno l’impossibilità economica di rivolgersi a un Consulente privato dovrebbe essere un motivo per non nominare un CTP: esiste infatti sempre la possibilità di un nominare un CTP con gratuito patrocinio.

I diritti del CTP

Trattandosi di un vero e proprio professionista con obblighi e doveri nei riguardi della parte che lo incarica, il CTP ha anche dei diritti. Egli può cioè:

  • Intervenire sulla perizia esperita dal CTU;
  • Presentare delle istanze e delle osservazioni, la cui presenza sarà rilevante per l’operato del giudice;
  • Rimanere vincolato ai dettami del giudice senza poter allargare il campo d’indagine del CTU;
  • Non stendere un verbale circa le perizie svolte. Tuttavia si consiglia sempre di appuntare step by step tutta l’attività svolta nella varie fasi di indagine istruttoria.

L’importanza di nominare un CTP

Quanto detto sinora mostra già implicitamente l’importanza che ha all’interno di un processo la nomina di un consulente tecnico di parte. In primis il suo è un ruolo di controllo sulle perizie esperite dal CTU. Più precisamente valuta se il percorso processuale (nella sua sfera di competenza sia chiaro) si sta svolgendo secondo la legge.

Al contempo la sua è una funzione d’appoggio per il consulente d’ufficio. Essendo anche lui un tecnico può interagire con il CTU per riflettere e allargare altri orizzonti. Non a caso ha piena facoltà, se lo ritiene opportuno, di presentare delle operazioni al termine della perizia, che il giudice provvederà a leggere dopo essere state vagliate dal CTU. Questo serve per dare ulteriori spunti di riflessione al giudice stesso, il quale poi ha la responsabilità di prendere una decisione.

Il CTP infine interagisce con la parte che l’ha nominato, sia durante la perizia che dopo. I contraendo il cliente, avrà lui stesso degli elementi su cui riflettere per meglio monitorare l’andamento peritale. È insomma una figura d’ausilio e sostegno in grado di rendere il processo più preciso curato e attenzionato in ogni particolare. Il consulente tecnico di parte può presenziare a tutte le operazioni peritali, avendo anche la possibilità di confrontarsi con altri CTP e con il CTU stesso.

La differenza tra CTU e CTP

CTP e CTU sono entrambi consulenti tecnici ma con una portata professionale differente. In primis il CTU viene nominato dal giudice per interesse di giustizia. Il suo è un compito di appoggio nei riguardi del giudice stesso, al fine di agevolargli la risoluzione della controversia, sia dal punto di vista tecnico che da quello giuridico. Il CTP invece viene nominato dalle parti che intendono essere tutelate e assistite a 360 gradi anche tecnicamente oltre che legalmente.

Il consulente d’ufficio deve per forza essere iscritto all’Albo dei Consulenti Tecnici d’Ufficio, obbligo che invece non esiste per il CTP il quale non deve nemmeno prestate giuramento. Al contrario del CTU invece che giura dinanzi al giudice. Infine il consulente di parte risponde al mandato del cliente, dovendo lui nei limiti consentiti di legge difendere gli interessi della parte per cui opera. Invece per il CTU non funziona così: non “tira l’acqua al mulino” di nessuna delle parti, ma esamina la questione tecnicamente basandosi sull’accadimento dei fatti.

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